Vacanza in Grecia: in trecento a terra

Presunta truffa da 125 mila euro per un’azienda farmaceutica italiana: denunciato un tour operator di Carbonera di Marco Filippi

CARBONERA. Una presunta truffa da 125.000 euro. A tanto ammonta la caparra inviata ad un tour operator di Carbonera, incaricata di organizzare una vacanza in Grecia, in un albergo a cinque stelle, per 306 dipendenti di una grossa azienda farmaceutica italiana. La denuncia è stata formalizzata alla stazione dei carabinieri di Silea che ora stanno indagando per chiarire una vicenda molto delicata e che è ancora nelle sue fasi iniziali d’indagine.

La vicenda ha il suo prologo a marzo scorso quando un’agenzia viaggi umbra della provincia di Terni si accorda con il titolare di un tour operator di Carbonera per l’organizzazione di una vacanza viaggio nella zona di Salonicco in Grecia per 306 dipendenti di un’azienda farmaceutica. Il pacchetto vacanza avrebbe previsto il soggiorno, all-inclusive, per sette notti in un albergo di lusso a cinque stelle nella penisola di Sithonia, dal 27 agosto al 3 settembre. Il pacchetto avrebbe compreso anche il biglietto di andata e ritorno con voli charter che sarebbero decollati dagli aeroporti di Roma e Napoli.

Insomma una vacanza premio in grande stile per gli oltre trecento dipendenti della ditta farmaceutica. Il prezzo concordato tra l’agenzia di viaggi umbra ed il tour operator di Carbonera, era stato fissato in 845 euro a persona per un prezzo complessivo di 285.570 euro.

Ma pochi giorni fa, ecco il colpo di scena. Il titolare del tour di Carbonera, secondo quanto esposto in denuncia dal legale del titolare dell’agenzia umbra, comunica via mail presunti dissidi con gli albergatori greci sostenendo di aver inviato loro i 125.000 euro di acconto già arrivati via bonifico bancario nei giorni precedenti. Secondo l’agenzia turistica umbra si tratterebbe di una scusa quella accampata dal gestore dell’agenzia di Carbonera, che attraverso il proprio legale, l’avvocato Alexandro Maria Tirelli, ha chiesto il sequestro dei conti correnti del tour operator della Marca a tutela dei 306 dipendenti della ditta farmaceutica che avevano versato una caparra per la costosa vacanza. Nella denuncia sposta ai carabinieri sono state allegate anche le copie dei bonifici dei conti correnti. Ma la vicenda sembra stia assumendo proporzioni maggiori.

 

Fonte: la tribuna di Treviso